Cos'è lo yoga?
di Redazione
14/09/2019
Solo una serie di posizioni?
Appena si evoca il termine Yoga, alla mente vengono immediatamente posizioni particolari che precluderebbero questa disciplina ad un'ampia schiera di persone, anziani, persone che pur non essendo anziane hanno seri problemi articolari, di sovrappeso e quant’altro che non riuscirebbero, non per cattiva volontà ma per impossibilità oggettive, a realizzare le posizioni che sono normalmente legate allo Yoga. Ma veramente lo Yoga necessita di tali posizioni per il raggiungimento dei risultati desiderati? Che cosa significa fare Yoga? Il termine significa Unione tra il se individuale e il Se Divino attraverso un certo percorso iniziatico. Pur nella consapevolezza che certe posizioni ritenute tradizionalmente utili a raggiungere uno stato contemplativo e di meditazione che facilita questa unione di consapevolezza, riteniamo che i risultati possano essere ottenuti anche senza tale pratica. La cosa importante è la conoscenza e la pratica dei percorsi base dello Yoga che sono identificati in quattro:- Il Raja Yoga è legato all’elemento fuoco, allo sviluppo della volontà e al controllo mentale del corpo. Questo percorso rappresenta in realtà lo Yoga classico e si suddivide in otto elementi: Astinenza, disciplina, posture, energia e respirazione, isolamento sensoriale, concentrazione, meditazione profonda e fusione con il Se Divino. Come si nota sono tutti elementi mentali ma si constata anche in questo percorso la postura, uno degli 8 elementi che compongono questo Yoga, quindi nella disciplina originale orientale le posizioni sono considerate importanti ma se non sono possibili per motivi oggettivi, questo non può inficiare tutto il resto.
- Il secondo percorso è lo Jnana Yoga o Yoga della conoscenza che è legato all’elemento aria, allo sviluppo della saggezza e intelligenza. Gli elementi connessi sono la discriminazione tra ciò che è reale o eterno, e ciò che non lo è, il temporaneo. Si contempla anche il distacco dai piaceri del mondo che causano sofferenze per cercare le gratificazioni trascendenti.
- Il terzo percorso è lo Bhakti Yoga, legato all’acqua, dedicato allo sviluppo dell’amore e della devozione. La pratica di questo terzo percorso presuppone: Ricordare sempre Dio, ascoltare, cantare, servire, adorare sull’altare, provare amicizia per i devoti, pregare, servire con umiltà e infine sottomettersi.
- Il quarto ed ultimo percorso è il Karma Yoga o dell’azione, legato all’elemento Terra e al servizio degli altri. Questo Yoga presuppone il distacco dal ritenere se stessi autori dell’azione in quanto questa è realizzata dal Divino di cui diventi semplice strumento. Chiaramente questo è lo Yoga più elevato, quello che maggiormente avvicina il se personale, limitato al Se Divino, quello più elevato e sottile, illimitato.
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